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Moretta tabaccata

NATURA IN TOSCANA

di Enrico Zarri

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PADULE DI FUCECCHIO

L’ambiente
Il Padule di Fucecchio ha un’estensione di circa 1800 ettari, divisi fra la Provincia di Pistoia e la Provincia di Firenze; se pur ampiamente ridotto rispetto all’antico lago-padule che un tempo occupava gran parte della Valdinievole meridionale, rappresenta tuttora la più grande palude interna italiana. Il valore di quest’area è incrementato anche dalla sua contiguità con altre zone di grande pregio ambientale come il Montalbano, le Colline delle Cerbaie ed il Laghetto di Sibolla.

La flora
Situato al limite tra la regione peninsulare di clima mediterraneo e quella continentale, il Padule, oltre ad essere caratterizzato dalle tipiche associazioni vegetazionali di ambienti ad acque ferme come i canneti ed i lamineti ricchi di specie altamente specializzate, deve la sua importanza alla contemporanea presenza di piante adattate a climi diversi.
Nella Paduletta di Ramone, ai margini del Bosco di Chiusi, sopravvivono ad esempio il Morso di rana e la Felce reale, piante di clima caldo umido, e gli sfagni, particolari muschi più propri di climi freddi del nord e discesi fin qui durante le ultime glaciazioni; qui si trovano ancora discrete estensioni della Grande carice, chiamata localmente “sarello”, pianta di origine nordica che si sviluppa in “gerbi” (formazioni cespitose), costituiti da più individui, che assumono l’aspetto caratteristico di isolotti circondati dall’acqua.
Nell’area palustre vera e propria le grandi carici vengono spesso soppiantate da specie più resistenti come la Cannuccia di palude, che tuttavia forma fragmiteti di grande valore naturalistico in quanto ospitano specie ornitiche di interesse comunitario.
Negli ultimi anni la diffusione di alcune specie animali aliene ha reso particolarmente rare e localizzate alcune piante che un tempo erano ampiamente diffuse nel bacino palustre.

La fauna
Il Padule è ricco sia di vertebrati che di invertebrati di notevole interesse; fra gli insetti, ad esempio, molti Coleotteri di origine nordica assumono il significato di relitti microtermici analogamente a quanto già visto a proposito delle entità floristiche.
Ma sicuramente questo ambiente riveste un ruolo fondamentale nelle rotte migratorie fra la costa tirrenica e l’interno; qui si possono osservare nel corso dell’anno oltre 200 specie di uccelli, fra cui almeno 70 nidificanti.
Particolare rilievo naturalistico assumono gli aironi che in periodo riproduttivo costituiscono fra Fucecchio e il Lago di Sibolla la garzaia (colonia di nidificazione) più importante dell’Italia centro-meridionale, sia per il numero delle coppie nidificanti che per la presenza contemporanea di tutte le specie coloniali europee: la Nitticora, la Garzetta, la Sgarza ciuffetto, l’Airone guardabuoi, l’Airone rosso, l’Airone cenerino e l’Airone bianco maggiore, accompagnati da ibis, Spatole, Cormorani e Marangoni minori.
Fra i Mammiferi, oltre all’invadente Nutria, va ricordato per il suo interesse naturalistico e biogeografico il Topolino delle risaie, il più piccolo Roditore europeo; la popolazione del Padule di Fucecchio, numerosa e ben acclimatata, si trova al limite meridionale accertato della specie.
La microfauna è altrettanto ricca ed importante, anche se meno studiata; da segnalare la diffusione del Gambero della Louisiana, altra specie “aliena” introdotta dal continente americano.

La storia e le tradizioni
Il Padule, oltre alle ricchezze dei paesaggi e della natura, conserva il fascino delle vicende storiche legate alle grandi famiglie dei Medici e dei Lorena.
Qui rimangono tuttora significative testimonianze dell’opera dell’uomo, che nel corso dei secoli ha plasmato e modificato la struttura stessa dell’area umida: i canali ed il sistema dei porti, il ponte mediceo di Cappiano, il complesso della fattoria del Capannone, gli edifici dell’archeologia industriale come gli essiccatoi del tabacco.
Le lapidi disseminate sui casotti o lungo gli argini raccontano invece una storia più recente: la tragedia del barbaro eccidio perpetrato dai nazisti il 23 agosto 1944.
Storia e tradizioni sono anche legate alle attività di raccolta e intreccio di erbe palustri come il “sarello” e la “sala”, usati per “rinvestire” sedie e fiaschi, tuttora praticate da pochi valenti artigiani.

L’area protetta
Circa 230 ettari del Padule sono protetti da Riserve Naturali istituite negli ultimi anni dalle Amministrazioni Provinciali di Pistoia (206 ettari) e Firenze (25 ettari), mentre tutto il resto del bacino palustre rientra nelle relative Aree Contigue.
Su alcuni argini interni dell’area protetta è vietato l’accesso, mentre è sempre consentito raggiungere l’osservatorio faunistico de “Le Morette”, realizzato tramite la riconversione di uno dei caratteristici casotti del Padule.

DAL BLOG

FLORA E FAUNA

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Revisionismo naturalistico?

Spatole e anelli

C.U.A. Padule di Fucecchio 2025

L’imperatore che migra

Alieno ci sarai tu!

STORIA

L’Eccidio del Padule di Fucecchio

DONNE E UOMINI DEL PADULE

Vittoria Tognozzi

Pietro degli aquiloni

PROTEZIONE E VALORIZZAZIONE

Padule, l’anno che verrà

PADULE DI FUCECCHIO, STORIA DELL’AREA PROTETTA

1) La negazione delle paludi

2) La Convenzione di Ramsar

3) La bonifica strisciante

4) Verso la tutela

5) Nasce la Riserva Naturale

6) Le regole dell’area protetta

7) Gli sfalci del canneto

8) Il piombo, una bomba a tempo

9) La situazione delle proprietà

10) Una gestione su basi tecnico-scientifiche

11) Gli interventi di miglioramento ambientale

12) La gestione delle acque

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