Alieno ci sarai tu!

Le Morette 1985 (foto di Enrico Zarri).

Finché rimangono chiari ben allagati, dall’osservatorio de Le Morette si possono osservare migliaia di uccelli acquatici: soprattutto aironi, ibis, marangoni e spatole che nidificano nelle vicine garzaie.
Uno spettacolo splendido, garantito dal permanere dell’acqua in primavera-estate (ma solo in riserva), eppure sui social c’è anche chi inveisce parlando a sproposito di “specie aliene” per denigrare l’area protetta.
Visto che soprattutto in campo tecnico-scientifico non si possono inventare le parole, o adattarle a proprio uso e consumo, tocca fare lo sforzo di aprire un libro, o se proprio volete una fonte seria on line.
Si definisce alloctona (o aliena) una specie vivente che, a causa dell’azione dell’uomo, colonizza un territorio diverso dal suo areale storico, autosostenendosi dal punto di vista riproduttivo nel nuovo habitat.
Per comprendere davvero il significato del termine dobbiamo anche considerare che la situazione può essere assai varia per specie animali che possiedono capacità di spostamento molto diversificate.
Per intenderci, l’areale storico di un invertebrato o di una lucertola, poco mobili, può essere molto limitato, mentre per chi può fare lunghi voli (Uccelli) si parla di areali biogeografici vasti come continenti.
La regione Paleartica, una delle otto ecozone in cui è divisa la superficie terrestre, comprende tutta l’Eurasia settentrionale e il Nordafrica, ed è quella più estesa, con oltre 54 milioni di km quadrati di superficie.
Quindi le specie di uccelli che colonizzano autonomamente, senza l’intervento dell’uomo, nuove aree all’interno della loro regione biogeografica originaria non sono affatto definite alloctone, o aliene che dir si voglia.
In particolare gli aironi, spesso specie di interesse comunitario e molto meno diffuse in altre parti d’europa: l’incremento di popolazione nelle colonie di Fucecchio e Sibolla costituisce un vero fiore all’occhiello.
Poi ci sono anche le specie aliene, rappresentate per gli uccelli dall’invasivo Ibis sacro e dal pressoché ignorato Bengalino: animali sfuggiti da zoo e voliere, e su questo caso mai si dovrebbe concentrare l’invettiva.

Nell’immagine, gruppo di aironi a Le Morette nel 1985: loro c’erano già, ed evidentemente anche chi ha scattato la foto (di Enrico Zarri).