3) La bonifica strisciante

Le Morette, campo di mais 1989 (foto Enrico Zarri).

Padule di Fucecchio, storia dell’area protetta

La bonifica però prosegue in forma strisciante, e ancora nel 1983 ben 100 ettari del Padule nell’area de Le Morette vengono trasformati in un campo di mais; si tratta proprio di quell’area che sarà destinata pochi anni dopo a diventare il cuore ed il simbolo della Riserva Naturale.
In questo caso però le associazioni ambientaliste denunciano il clamoroso tentativo di bonifica nel cuore dell’area umida ed interviene la magistratura in base alla norme di salvaguardia della legge regionale 52/82 per la formazione del sistema delle aree protette appena approvata in Toscana.
Negli stessi anni cresce la richiesta di associazioni e comitati di porre un freno alla morte dell’ecosistema per inquinamento (causato soprattutto dalle cartiere) e all’occupazione del territorio ai margini della palude, tutelandola con un’area protetta che ne riconosca finalmente il valore.
Nel 1990 la Provincia di Pistoia promuove la nascita del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio al fine di creare i presupposti di conoscenza naturalistica e di concertazione fra le parti interessate per la creazione di un’area protetta.

Per approfondire questa fase della storia dell’area protetta potete leggere il volume “La riserva mancata. Il Padule di Fucecchio fra crisi ambientale e difficile tutela (1970-1989)” di Emilio Bartolini, I.S.R.Pt Editore.

Puoi trovare qui tutti i capitoli della storia.

Attività pionieristica di birdwatching in Padule nel 1987.